L’anoressia nel mondo nella moda, nonostante ci sia un codice etico per le modelle dal 2006 in Italia, sfila ancora nelle passerelle.
E stavolta è Gucci che usa questi corpi emaciati, questi fantasmi deambulanti, perché di questo si tratta: il corpo della donna scompare sotto i vestiti, la donna non è che un appendiabiti a cui viene tolta la vitalità.
Ricordiamo che nel 2007 perse la vita la modella 22enne Luisel Ramos, accasciatasi al suolo durante il cambio d’abito alla sua prima sfilata, stroncata da un infarto. Non mangiava da giorni.
Quindi no, la magrezza delle modelle non è dovuta sempre alla loro costituzione, anzi, spesso è dovuta ad una dieta estenuate.
La magrezza eccessiva nelle passerelle va vietata e ci devono essere multe pesanti per chi trasgredisce a questa regola.
Non solo, sarebbe anche ora che gli stilisti si decidessero a dare spazio a tutte le donne, anche e soprattutto a quelle normopeso.
Abbiamo da un lato le sfilate con donne magrissime, in evidente sottopeso e da un lato le donne curvy, in evidente sovrappeso.
Posto che ogni donna deve essere accettata così com’è e ogni donna deve amare il proprio corpo e non sentirsi giudicata per le sue forme, un punto fondamentale che mettiamo sempre in primo piano è la SALUTE.
Quindi siamo arrivati ad un paradosso: le modelle che sfilano rappresentano due tipologie non sane, quelle sottopeso e quelle sovrappeso. Mentre quelle sane, ossia le normopeso, non sono rappresentate.
Inclusività per i corpi di tutte le donne, assolutamente sì, ma ricordiamoci anche che la salute va posta sempre come priorità.
Milano Fashion Week, 2020: ancora modelle ANORESSICHE.

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