Profili Instagram che pubblicano senza consenso immagini di minorenni e persone con la sindrome di Down: bullismo e la pedofilia.
Qualche giorno fa abbiamo segnalato attraverso il nostro profilo Instagram (@Ihaveavoice_official) un account chiamato “11enni in calore” con più di 30.000 followers, dove pubblicavano video presi da TikTok di ragazzini minorenni di 11/13 anni, senza il loro consenso, con l’effetto di derisione e, per qualche pervertito, di “eccitamento”. I commenti sotto quei video, infatti, sono abbastanza espliciti: “me la farei”, “una botta gliela darei”, ecc. In un altro account sempre a loro collegato, si derideva anche una persona con Sindrome di Down.


Dopo il nostro post dove chiedevamo ai nostri followers di segnalare il loro account per farlo chiudere, gli amministratori (degli adolescenti) ci hanno scritto in privato, chiedendoci di poter parlare di questa faccenda. Abbiamo spiegato loro quanto fosse sbagliato fare una cosa del genere, non solo perché deridere le persone è una forma di bullismo, ma soprattutto perché se la stavano prendendo con dei bambini, che sono troppo giovani per difendersi e, ancor più, perché attiravano i pedofili permettendo loro di fare quelle squallide battute.

Alla fine l’amministratore con cui abbiamo parlato si è rivelato comprensivo ed educato. Ha capito di aver sbagliato e ha cambiato il nome del profilo e anche cancellato tutti i post dei bambini, cambiando format e contenuti.
Siamo molto felici del risultato. È la dimostrazione che con educazione, ma risolutezza, si possono cambiare le cose. Si può far capire l’importanza del rispettare le donne e i bambini.
Un account con 30.000 followers ha un grande impatto su tantissime persone, soprattutto giovani. Ragazzi che saranno gli adulti di domani. Ragazzi che vanno educati e a cui bisogna instillare rispetto e ideali di giustizia verso il prossimo.
Ieri era la giornata nazionale della pedofilia e abbiamo lanciato l’hashtag #ancheio per fare sensibilizzazione contro la pedofilia. Tantissime persone hanno subito una qualche forma di abuso da bambini (essere approcciati, toccati, spogliati, subire attenzioni sessuali, fino all’atto di stupro). Purtroppo la maggior parte delle persone non ne parla, probabilmente perché viene vissuto come una colpa e una vergogna.
Parlarne invece aiuta a capire che non si è soli e soprattutto che non è una colpa nostra, ecco perchè l’hashtag #ancheio.
Condividiamolo, per chi se la sente raccontando la propria storia, oppure scrivendo solo #ancheio.
È importante capire la portata di questo fenomeno, troppi atti di pedofilia segnano bambini indifesi.
La pedofilia va fermata. Aiutaci anche a firmare la nostra petizione > qua.
Unite si può!







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