Testimonianza di una nostra amica, Eva Maya:
“Sono stata una bambina abusata in età prescolare.
Tutte le persone abusate sanno l’inferno che si passa.
Sono qui con il mio dito medio smaltato di rosa per mettere uno stop alle solite cose che si sentono in giro: attorno alle persone abusate sessualmente c’è un alone di negativo che è controproducente: “vittima”, “piaga”, “vergogna”… come se non bastasse il peso più grosso è il negazionismo diffuso che è culturale. Non si può DIRE, forse neanche pensare l’atto in sé, è un tabù bello e buono (puoi configurarti nella testa l’immagine di un adulto che abusa di un bambino?). E così non se ne parla, mai e in nessun luogo, meno che meno in famiglia. E stessa cosa se si tratta di adolescenti o adulti abusati, dobbiamo trovare un colpevole, la società intera deve trovarlo per la sua salvezza, ma di solito è proprio chi ha subìto la violenza!
Che fine fanno le persone abusate? Lo sapete che sono tante? Lo sapete che in media, in una classe di 25 bambini a scuola, uno è abusato sessualmente?
Non mi sento per niente una vittima: un abuso può essere TRASFORMATO e ampiamente SUPERATO.
Si può tornare a vivere, stare bene, avere una vita sentimentale e sociale appagante, si può trovare una felicità inaspettata. Si può addirittura diventare migliori, arricchiti e consapevoli di una serie di cose che chi non è passato per la stessa avventura non può capire.
Le persone abusate non sono vittime, non sono vergognose, non sono sporche, non sono inferiori agli altri e, soprattutto, non sono sole!”
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