Imma Bandiera: la donna che lottò per la libertà.

Irma Bandiera, la partigiana che sacrificò la sua vita per liberare l’Italia dal fascismo.

Oggi 25 Aprile, giorno della liberazione, vi raccontiamo la storia di Irma Bandiera, detta “Mimma” una Donna eroica e coraggiosa, che si sacrificò per i suoi ideali e per la nostra libertà.

A lei è stata intitolata una strada a Bologna. In via Irma Bandiera c’è una lapide, in cui sono​ incise​ queste parole: “Eroina nazionale 1915-1944. Il tuo ideale seppe vincere le torture e la morte. La libertà e la giovinezza offristi per la vita e il riscatto del popolo e dell’Italia. Solo l’immenso orgoglio attenua il fiero dolore dei compagni di lotta. Quanti ti conobbero e amarono, nel luogo del tuo sacrificio, a perenne ricordo posero”.

Il muro in cui campeggiano queste parole è stato il luogo di nascita di Irma e lo stesso luogo dove incontrò la morte, pagando con la vita il suo sogno di libertà, in un mondo ingiusto e crudele.

Nel 1915, quando nacque Irma, suo padre venne convocato a combattere nel primo conflitto mondiale e non poté neppure vedere la nascita di sua figlia. Lo rincuorava il solo fatto che essendo femmina, lei fosse risparmiata alla chiamata alle armi.

Ma non fu così.

Nella Seconda Guerra Mondiale, il grande amore di Irma, Federico, perse la vita in battaglia.

Oltre al grande dolore per la perdita dell’amato, lei, che era una donna emancipata e moderna, non tollerava che durante il fascismo, le donne dovessero essere solo madri e mogli, rinunciando a qualunque altra aspirazione.

Irma “Mimma” Bandiera (a destra)

Irma apparteneva ad una buona famiglia e avrebbe potuto vivere tranquilla e nell’agio più assoluto anche durante la guerra. Tuttavia non volle starsene con le mani in mano o girarsi dall’altra parte.

Così imbracciò il fucile e scese in campo.

Quella guerra assurda le aveva portato via il suo grande amore e la sua dignità di donna, volendola sottomessa e in disparte.

Nel 1932, il Duce​ dichiarò: “La donna deve obbedire. […] La mia opinione della sua parte nello Stato è opposta a ogni femminismo. Nel nostro Stato essa non deve contare”.

Le donne avevano solo una funzione riproduttiva, non erano considerate necessarie a lavorare e non avevano diritto di voto.

Irma Bandiera, un mondo così, doveva cambiarlo con ogni mezzo.

Entrò a far parte nel movimento partigiano col nome di battaglia: Mimma, come la chiamavano tutti.

Divenne la staffetta tra le due basi della settima squadra Gap (Gruppi d’Azione Patriottica), spostandosi nei sotterranei, portando armi e documenti.

Donne partigiane

Rischiava la vita ogni giorno, partecipando a missioni rischiose all’insaputa della famiglia.

Per opporsi ancora di più al regime, si vestiva sempre sgargiante per contrastare il nero predominante dei fascisti.

La mattina del 7 agosto 1944, Irma Bandiera partì per la vicina Castelmaggiore, carica di armi ben nascoste da consegnare. Purtroppo quel giorno non tornò più a casa.

Dei soldati la arrestarono dopo che qualcuno aveva fatto il suo nome.
Di solito quando accadevano fatti del genere, i membri del Gap sapevano che dovevano cercare rifugio in altri luoghi, ma conoscendo Irma tutti erano sicuri che lei sarebbe rimasta fedele al suo gruppo e ai suoi ideali.

Per sette giorni e sette notti fu ripetutamente e ininterrottamente torturata.

Lei non disse nulla. Nessun nome e nessun tradimento.

Alla fine di quelle disumane torture, i suoi aguzzini le diedero un’ultima possibilità di salvarsi. Bastava solo che parlasse e l’avrebbero rilasciata.

Mimma non rispose nulla neanche in quel momento.

Fu così che gli uomini in camicia nera le cavarono gli occhi e la mitragliarono sotto la porta di casa sua.

Il suo corpo fu lasciato in mezzo alla strada come avvisaglia per chi osava mettersi contro il regime.

Ma questo scempio ottenne l’effetto opposto, facendo di Irma Bandiera, il simbolo della lotta per le Donne.

A ricordarla c’è anche un monumento all’interno di Villa Spada, a pochi chilometri dalla sua casa natale.

Il suo nome, assieme a quello di altre 127 donne sono lì per ricordarci di chi, un tempo, ha dovuto lottare per avere la nostra cosa più importante: la libertà.

Irma Bandiera, una Donna temeraria e dai grandi ideali, una Donna che ci ha regalato la libertà.

Irma Bandiera: l’influencer che vorrei.

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