FOTO DI DONNE CORAGGIOSE: 34 ANNI FA, IL 13 APRILE DEL 1985, DANUTA DANIELSSON PRESE A BORSATE UN NEONAZISTA IN NOME DI SUA MADRE INTERNATA AD AUSCHWITZ.
Danuta è una donna di origine polacca di trentotto anni e sta in mezzo a una piccola folla che assiste al passaggio di un modesto corteo di neonazisti, appartenenti al Partito del Reich Nordico. Danuta è una donna fragile, in passato ha sofferto di ansia e depressione, ma da quando si è spostata e si è trasferita in Svezia sembra stare meglio.
Danuta però è soprattutto la figlia di una internata ad Auschwitz.
Sua madre, una dei pochissimi sopravvissuti al più grande campo di sterminio nazista, le aveva raccontato gli orrori, delle violenze, dei massacri, delle camere a gas e dei forni. Forse era anche per l’antisemitismo strisciante che se n’era andata dalla Polonia, forse era convinta che in Svezia non avrebbe mai assistito a certe cose.
E così quando vede quelle teste rasate sfilare scandendo slogan nazisti si stacca dal resto degli osservatori e prende a borsate Seppo Seluska. Evidentemente il suo gesto è di esempio perché dalla folla partono lanci di uova e insulti. In poco tempo il piccolo manipolo di neonazisti deve battere in ritirata.
Hans Runesson, un fotografo che si trova per strada, scatta la foto che farà il giro del mondo, vincendo diversi premi nazionali e internazionali e portando alla ribalta delle cronache di mezzo mondo la storia di Danuta.
Tanto clamore, troppo per una donna fragile come lei, che non vuole raccontare di sé e della madre, che è venuta in Svezia per stare tranquilla.
Ma le pressioni giornalistiche sono fortissime. Lei non le regge e dopo un lungo periodo di cura si suicida gettandosi da una torre nel 1988.
L’abbiamo detto, è una donna fragile Danuta, eppure quando ha dato quella borsata a Seppo Seluska ci ha visto lungo. Infatti poco tempo dopo quella manifestazione il neonazista torturerà e ucciderà un ebreo omosessuale.
Recentemente molti hanno proposto di creare una statua in omaggio a Danuta e in giro per Växjö, la cittadina svedese dove è avvenuto il fatto, su molti monumenti sono state appese delle borse, in ricordo di questa piccola, grande, fragile donna.
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