Zero contagi per Covid-19 annunciati ieri in Veneto e il merito è di lei: Francesca Russo, “la donna dei tamponi”.
Francesca, 55 anni di origini siciliane, è Capo del dipartimento della Prevenzione del Veneto. Quando in Italia non si parlava ancora di Coronavirus, ha predisposto un piano di emergenza a cui va il merito di aver salvato la Regione, contenendo la diffusione del virus in modo efficace e tempestivo.
Per prima di tutti, infatti, al 31 gennaio, addirittura prima del “paziente zero”, Francesca, esperta di malattie infettive e di prevenzione, con rigore e lungimiranza, ha elaborato una task force che prevedeva l’isolamento e i tamponi in caso di riscontro di pazienti con i sintomi da Covid.
Il “modello Veneto” è diventato un riferimento a livello internazionale grazie a lei e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha riconosciuto i suoi meriti ringraziandola pubblicamente: “Nel piano della dottoressa Russo era previsto che al momento del riscontro del primo contagio sarebbe intervenuta la task force. Ogni provincia ne aveva una. A Padova è scattata alle 6 di sera”.

Il 21 febbraio 2020, a Vò Euganeo, dove morì il primo malato di Coronavirus in Italia, è scattato immediatamente l’attuazione del piano ed il paese venne isolato. Grazie a questi provvedimenti, il Veneto è stato in grado di gestire l’emergenza in modo esemplare, salvando la vita potenzialmente e migliaia di persone.
Riguardo al metodo impiegato, Francesca ha dichiarato: “Una volta individuati i casi, che abbiamo individuato solo perché abbiamo fatto una diagnosi differenziale in pazienti che non avevano il criterio epidemiologico, abbiamo proseguito con la ricerca e il rintraccio dei contatti così come chiesto dal Ministero. Non era ancora chiaro se anche ai soggetti asintomatici dovessero essere fatti i tamponi, e quindi li abbiamo fatti”.
Una donna preparata, rigorosa, responsabile e accorta che ha preso in mano una situazione difficile ed inaspettata, dando la prova di essere in grado di gestirla al meglio.
Lascia un commento