Cosa ho imparato nel viaggio della mia vita: la gratitudine.

“C’è una cosa che ho sicuramente imparato nel viaggio della mia vita: la gratitudine.

Ho imparato nei 29 anni della mia vita di esser grata di quello che ho.

Non è sempre facile e qualche volta diventa difficile ricordarsi di esser grati, ma ho imparato che è l’unico modo che abbiamo per sopravvivere alla perdita.

Ho imparato che avevo necessità di esser grata quando ho perso i miei capelli.

Quando qualcosa di così tragico succede la disperazione è dietro l’angolo.

Spesso ripeto che è difficile capire cosa prova chi perde i capelli, ed è davvero impossibile da descrivere.

Quando sono diventata pelata ho imparato che per sopravvivere dovevo inziare a provare gratitudine.
Dovevo spostare l’attenzione dalla mia disperazione e focalizzarla su quello che avevo invece che su quello che stavo perdendo.

Per sopravvivere e continuare a respirare ho iniziato a guardare tutte le cose buone che c’erano: la mia casa, la mia famiglia e i miei amici.

Ma ancora di più ho inziato a essere grata per le cose basiche che avevo: due gambe per camminare, due occhi per vedere e un corpo perfettamente funzionante.

Ci sono cose terribili fuori nel mondo e qualche volta rimaniamo catturati nella tragedia della nostra vita personale.
Perdiamo la cognizione del tempo e della realtà e iniziamo a lamentarci.

Certo, ci sono sfide che dobbiamo affrontare.

Certo, è difficile vivere senza capelli o con qualche avversità ma comunque dobbiamo essere grati per quello che abbiamo.

Dobbiamo afferrare tutte le cose buone che ci sono nella nostra vita ed essere grati.

Ricordandoci di sorridere e di essere felici, costruendo ogni giorno una vita basata sulla consapevolezza e sulla gratitudine, salutando con la mano quello che abbiamo perso e portando la perdita nel nostro cuore come parte indispensabile del nostro percorso.”

Questo è il messaggio di Silvia Headwrap, una ragazza colpita da alopecia (una malattina autoimmune che fa perdere capelli e peli) quando aveva solo 15 anni, diventando completamente pelata, senza ciglia e sopracciglia.

In una società che ci vuole con chiome fluenti e ci svaluta se non siamo all’altezza dei canoni imposti, questa giovane Donna ha dovuto affrontare un duro colpo.

Nascondeva la sua calvizia con parrucche, ma la sofferenza non diminuiva, finchè ha trovato la forza di reagire, togliendosi la parrucca e trasformando la vergogna in Amore per sé stessa e gratitudine per essere quello che è: una persona splendida, piena di vita e di gioia.

Il suo messaggio è un segno forte per tutte coloro che non sono felici per come sono, magari proprio perché non rispecchiano i canoni estetici imposti, o per qualsiasi altra causa che provoca loro sofferza.

Amatevi per quello che siete, miglioratevi nell’anima, non fatevi sminuire da chi vi dice che non andate bene come siete e, soprattutto, siate grate per quello che avete.

Cara Silvia, grazie per la tua testimonianza, che la vita ti regali tutto quello che sogni e che meriti!

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