Indro Montanelli e la sposa bambina Destà: considerazioni sulla sua statua.

Dibattito su Indro Montanelli, la sua statua e la sposa bambina Destà: considerazioni a favore e contro-considerazioni.

In questi giorni si sta parlando molto di Indro Montanelli.

Noi avevamo aperto il dibattito su di lui già a marzo, quando a Palermo c’è stata un’azione per trasformare via Indro Montanelli in via Destà. Una sorta di “guerriglia odonomastica” per mettere in discussione le figure, quasi esclusivamente maschili, celebrate nella toponomastica, per dare spazio “alle minoranze, agli oppressi, ai colonizzati e alle donne” come dichiarato dagli attivisti.

Nelle discussioni di questi giorni, in moltissimi difendono Montanelli con queste argomentazioni:

1. è stato un grande giornalista e intellettuale che ha raccontato la storia d’Italia.

2. Il fatto va contestualizzato alle usanze dell’epoca.

3. Non si può giudicare un artista o un intellettuale che ha fatto qualcosa di importante per la sua vita privata, altrimenti dovremmo cancellare gran parte delle opere nei musei o dei libri.

Vediamo questi argomenti a favore della statua di Indro Montanelli uno per uno:

1. Sì, è stato un grande giornalista e ha raccontato la storia d’Italia. Mi viene poi da pensare a Nilde Iotti, che la storia d’Italia non l’ha raccontata, ma l’ha fatta: prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire una delle tre massime cariche dello Stato, passando più di 50 anni in politica, e una tra le poche donne che hanno scritto la costituzione. Sapete a lei cosa hanno dedicato a Milano? Una piccola via in periferia. A Montanelli, invece, uno dei parchi più importanti di Milano e una statua. A lui, che ha raccontato, tra le altre cose, quello che Nilde Iotti ha fatto. A lei, che quelle cose le ha fatte, una misera via.

2. Il fatto va contestualizzato alle usanze dell’epoca. Giusto, contestualizziamo:
Se Indro Montanelli avesse comprato e violentato, nel 1936, una bambina bianca e italiana, sarebbe stato condannato già allora, poiché anche la legge fascista vietava i rapporti con i minori di 14 anni. Quindi la morale dell’epoca non accettava la pedofilia, l’unica differenza è che quella bambina non era bianca, ma nera, e questa non la rendeva “una bambina”, ma un oggetto da usare a piacimento. Il madamato era un’usanza dell’epoca, è vero, ma non era obbligatorio e molti si erano rifiutati di prendere in sposa delle bambine. Indro Montanelli sapeva benissimo, dunque, quello che stava facendo, fatto che non ha mai rinnegato e che anzi, nelle interviste, molti decenni dopo, ne parlava quasi vantandosene, chiamandola “animalino docile”.

Intervista a Indro Montanelli di Renzo Biagi sulla sua sposa bambina Destà.

3. Non si può giudicare un artista o un intellettuale che ha fatto qualcosa di importante per la sua vita privata, altrimenti dovremmo cancellare gran parte delle opere nei musei o dei libri. Vero, nessuno infatti chiede di bruciare i suoi libri, ma la statua è un tributo alla sua persona, ed è imprescindibile considerare anche quello che ha fatto. Non solo, una statua ha un enorme impatto sui valori che rappresenta. E anche togliere una statua è un forte segnale di questi valori. Tutta la difesa a spada tratta di Indro Montanelli fa pensare prima di tutto alla morale degli italiani. Cos’è più importante, difendere una statua di un bravo giornalista, ma che ha commesso degli atti di pedofilia, o è più importante contrastare e condannare categoricamente la pedofilia e lo sfruttamento delle donne e razziale?

Ricordiamoci che l’Italia detiene da sempre il primato per il turismo sessuale minorile nei paesi poveri. Ben 80.000 connazionali, ogni anno, vanno nei paesi in cerca di sesso a pochi soldi con bambini di 8, 9, 10 anni, e a volte anche più piccoli.

E per questi pedofili nessuno fa nulla, non c’è indignazione, nessuno paga per questo crimine disgustoso.

Che la statua di Montanelli sia tanto difesa perché, ancora oggi, lo sfruttamento sessuale di minori nei paesi poveri, non indigna poi così tanto?

Questo dibattito della statua di Indro Montanelli mi auguro porti a principalmente a due cose:

1. Iniziare a dare più importanza e riconoscimenti alle donne, sia nella toponomastica, che nelle celebrazioni.

2. Una condanna ferma e assoluta alla pedofilia, senza se e senza ma.

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