Ecco la testimonianza di una nostra amica, un’avvocata:
“Linkedin è (o dovrebbe essere) un social di contatti professionali, una vetrina per il proprio curriculum vitae, una possibilità in più per espandere la propria attività…
Quando, dunque, arriva il sedicente “collega” che invia saluti vari in posta privata corredati di foto e ammiccamenti e fa domande di natura personale che nulla hanno a che vedere con la professione, per poi, al mancato riscontro, rispondere piccato: “fate tutte così, tenetevi il vostro ca@@o di lavoro, addio”, capisci che per l’umanità in genere sono veramente tempi bui…”
Questa è una copia della conversazione, censurando il nome del soggetto:

Come vedete, lei rifiuta le sue avances in modo educato, seppur perentorio, e lui le dà della TR*IA. Anzi, dà della tr*ia a tutte le Donne.
Perché se una Donna rifiuta un uomo, naturalmente, è una tr*ia, secondo la logica di certi individui.
Ragazze, non accettate di essere trattate così. Se vogliamo rispetto, dobbiamo chiederlo. Se vogliamo far cambiare questa mentalità, dobbiamo alzare la voce.
La legge spesso non ci difende nemmeno per reati più gravi, figuriamoci per questo, però non dobbiamo stare zitte, altrimenti non solo la situazione non cambierà, ma rischia di peggiorare.
La cosa triste di questa storia è che la Donna viene sempre e comunque vista come preda da conquistare, o meglio, da importunare. Non c’è rispetto nemmeno per la professione.
E la cosa ancora più triste è, non solo che sia stato fuori luogo, ma che si sia pure offeso, per la mancata disponibilità della Donna a sottoporsi alla sua invadenza.
Quello che gli uomini devono capire è che noi Donne non siamo qui per il loro piacere. Ci sono modi e situazioni per corteggiare, e sono limitati. E se noi non siamo disponibili, loro lo devono accettare, non infastidirsi o, ancora peggio insultarci.
Lascia un commento