Noa, 17enne stuprata, muore per eutanasia.

Noa Pothoven, di Arnhem, in Olanda, ha chiesto e ottenuto di morire tramite eutanasia, domenica, a casa sua, con il supporto dei medici di una clinica e con sua madre accanto.


[EDIT: è stato chiarito successivamente che non le è stata concessa l’eutanasia come ne ha parlato tutta la stampa italiana e gran parte di quella internazionale, ma si è lasciata morire, decidendo di non bere e non mangiare più].

Era stata violentata quando era solo una bambina e da allora non ha mai smesso di soffrire: anoressia, depressione, disturbo da stress post-traumatico.

Aveva un blog e un profilo Instagram dove raccontava la sua «non vita» come lei stessa aveva scritto. Ha anche pubblicato una autobiografia «Vincere o imparare», dove raccontava la battaglia contro il disagio mentale, «per provare ad aiutare altre giovani come lei, visto che in Olanda non esistono istituzioni o cliniche specializzate per ragazzi con questo tipo di problemi», come aveva lei stessa dichiarato.

Su Instagram, nel suo ultimo messaggio, ha scritto: «A lungo ho pensato se condividere questo ultimo post. Forse sembrerà inaspettato, ma questo è un progetto che ho da molto tempo, non è una decisione d’impulso. Entro massimo 10 giorni morirò. Dopo anni di battaglie, il combattimento è finito. Ho smesso di bere e mangiare e dopo molte discussioni e valutazioni, è stato deciso di lasciarmi andare perché la mia sofferenza è insopportabile».

«Respiro, ma non ho mai vissuto», scrive.

Conclude chiedendo agli amici e agli oltre 8 mila follower di «Non cercare di convincerla». «Amore è lasciare andare, in ogni caso» .

Non ci sono parole per descrivere questa sua scelta, si può solo accettare ciò che ha fatto, unendosi al suo dolore e a quello della sua famiglia.

L’unica cosa che possiamo dire è: una vita di una bambina prima e adolescente poi rovinata, distrutta, spezzata da un essere indegno che ha brutalmente approfittato di lei.

Non sappiamo i dettagli di quella violenza, ma sappiamo che chi fa certe nefandezze deve essere punito in modo più che esemplare, senza sconti di pena, perché alla vittima, nessun giudice o legge è in grado di togliere o anche solo diminuire il suo dolore, che la accompagnerà per sempre.

Inoltre, è auspicabile che ci siano dei percorsi di aiuto per le vittime di queste tragedie, che non possono essere lasciate sole.

Le violenze non si possono sottovalutare.

Addio Noa, che tu possa trovare la leggerezza di cui tanto avevi bisogno.



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