Carola
Rackete non è la sola ad avere subito insulti sessisti e incitamento
alla violenza, anche donne che ricoprono posizioni politiche, sia di
sinistra che di destra, come Laura Boldrini, Cécile
Kyenge, Virginia Raggi, Giorgia Meloni, donne dello spettacolo o
intellettuali che hanno espresso le loro posizioni politiche, come
Emma Marrone, Asia Argento, Michela Murgia, e anche donne che hanno
avuto successo nella loro carriera in un ambito giudicato di dominio
maschile, come l’astronauta Samantha
Cristoforetti e l’intera nazionale femminile di calcio.
Donne
forti, donne che hanno fatto sentire la propria opinione, donne di
successo.
Donne definite “tr***” o “lesbiche” e,
ovviamente, “brutte”.
Perché non importa che quello
che fanno e che pensano non abbia niente a che fare con il loro
aspetto, con i loro gusti e con la loro vita sessuale, l’importante è
che, se donna, deve essere insultata per questi aspetti.
E non
solo loro, qualsiasi donna, anche se totalmente sconosciuta, viene
insultata per questi aspetti, che sia perché commenta un post in
facebook con un’idea diversa da chi la insulterà, che stia
banalmente attraversando la strada sulle strisce pedonali, che decida
di non accettare il corteggiamento da parte di qualcuno, qualsiasi
scusa è buona, l’importante è rivolgere insulti sessisti alle
donne.
Da un’indagine dell’Osservatorio Vox è emerso che
il numero di messaggi sui social contenti insulti alle donne, negli
otto mesi della ricerca, è arrivato a 1.102.494, con 28.886 tweet
geolocalizzati.
A questa
indagine mancano tutti gli insulti fatti di persona alle donne, che
probabilmente sono molti di più.
La cosa più triste è che
molti di questi insulti, arrivino proprio dalle donne, contro le
altre donne.
Tra queste donne famose che abbiamo indicato, ci
sono anche alcune che hanno pesantemente insultato altre donne.
La
mentalità sessista in Italia è ovunque.
È nei cinepanettoni
che milioni di Italiani guardano ogni anno.
È nei programmi
trash seguiti da milioni di persone.
È nelle vallette che
sculettano mezze nude senza proferir parola, a parte qualche battuta
sciocca, per intrattenere il popolo italiano nei vari programmi
TV.
È nei social network, nei bar, nelle scuole, nelle
famiglie.
È un fenomeno trasversale che riguarda ogni fazione
politica, ogni fascia di età, ogni livello socio-culturale e,
sfortunatamente, entrambi i sessi.
Per cambiare questa
mentalità c’è bisogno di un profondo cambiamento culturale.
Nella
nostra petizione abbiamo messo due punti che aiutano a portare questo
cambiamento e a punire chi offende in modo così spregevole le
donne:
– Devono
essere fatte massicce campagne di sensibilizzazione contro il
sessismo e la violenza, che comprendono anche l’insegnamento sessuale
e il rispetto delle donne nelle scuole.
– Gli insulti sessisti e di incitamento alla violenza verso le donne saranno puniti con una pena commisurata all’insulto e con un’ammenda, oltre ad un risarcimento danni per la vittima. Inoltre, il colpevole, dovrà partecipare a dei corsi di rieducazione, per apprendere il rispetto per le donne.
Chiediamo ancora una volta a tutti voi di sostenere la nostra petizione, firmandola e diffondendola. La trovate qua: http://bit.ly/2MJwksP
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