A sinistra, l’ironia che impazza anche sui social per i “poveri mariti che sopportano le mogli rompiscatole”: “Veo digo mi ‘a copo” – in dialetto veneto vuol dire “ve lo dico, io l’ammazzo” – scritta apparsa a Venezia e riportata dal quotidiano “La voce di Venezia” con le seguenti parole: “Per tentare di sorridere vi proponiamo la testimonianza di un marito evidentemente arrivato all’esaurimento della sopportazione per la convivenza ravvicinata con la moglie. L’uomo ha issato un lenzuolo sul balcone in cui dichiara: “Veo digo mi ‘a copo…”.
A destra, quello che succede nella vita reale, dentro le case durante la reclusione per la quarantena: un uomo massacra la moglie a martellate a Padova.
Non solo in Italia si ride per battute su “ammazzare le mogli” e si giustifica il gesto, dando ovviamente la colpa alla moglie, la quale evidentemente si merita di essere uccisa perché osa infastidire l’uomo, magari con richieste tipo “per favore non sporcare che ho pulito” mentre lui è seduto sul divano, col la birra in mano a guardare la TV.
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