«Io e Junior Cally abbiamo una cosa in comune: entrambi indossiamo una maschera. Ma lui la usa per fare show e idolatrare la violenza, io per per rimediare ai danni della violenza subita».
Così Gessica Notaro, la modella riminese sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato, parla in conferenza stampa a Sanremo.
Durante la prima serata del festival, Gessica ha proposto all’Ariston `La faccia e il cuore´, una canzone manifesto contro la violenza sulle donne: «Non ho voluto alimentare le polemiche, ma soltanto portare un messaggio forte di speranza, il modo migliore per rispondere a una situazione del genere. Quello che penso è evidente dai segni che porto sul volto».
Intanto Junior Cally si è esibito a Sanremo, nonostante tutte le proteste di tantissime associazioni femministe e di molti personaggi pubblici.
L’azione di boicottaggio, purtroppo, non è servita e, soprattutto, dobbiamo notare con amarezza, non ci sono state prese di posizioni da parte della Rai e degli organizzatori del festival.
Questo rimane una grande mancanza di rispetto verso le Donne e, come voi sapete bene, noi andiamo avanti con la nostra protesta #iononguardosanremo.
Detto ciò, è anche giusto dire che le azioni di boicottaggio, nella storia, non sono mai riuscite in pochi giorni, serve molto tempo per vincere le grandi cause e ottenere davvero rispetto per le Donne in Italia è una missione che richiederà anni di impegno.
Con il nostro sforzo e quello di tutte le altre associazioni, però, si è riusciti a porre questo tema all’ordine del giorno e se ne è discusso molto.
Apprezziamo quindi che durante questo festival tutti abbiano parlato di violenza maschile sulle donne, non era scontato.
Anche Junior Cally è stato costretto a prendere una posizione, per difendersi dagli attacchi.
Ovviamente ha detto che in realtà lui è contro la violenza sulle donne e che i suoi brani vanno interpretati: “Rifarei tutti i miei brani e non mi sono mai scusato, ribadisco sono contro ogni forma di violenza di ogni tipo ma non devo scusarmi e riscriverei tutti i miei testi perché è fiction”.
Il fatto che non si sia scusato è grave, tuttavia una scusa sarebbe stata come un’ammissione di colpevolezza, quindi era ovvio che non lo avrebbe fatto.
Almeno si è proclamato contro la violenza sulle donne e speriamo che testi del genere non siano più scritti e soprattutto che i ragazzini che seguono questi rapper abbiano la maturità per non prendere ad esempio i loro brani.
Alla fine, una piccola vittoria l’abbiamo portata a casa, ma c’è ancora tanta strada da fare e dobbiamo agire tutte insieme e non fermarci mai.
Unite si può!
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