“Ho perso il conto di quante volte mi sono abbuffata fino a non distinguere i sapori in bocca.
Mi abbuffo sempre quando ritorno dall’università, nei momenti di noia o stress. Rigurgito cibo fino alla nausea, poi mi sento in colpa e mi demoralizzo.
Mi giudico, mi prometto che non lo farò più ma la situazione non cambia. Allora cerco di digiunare, di aumentare gli esercizi ma non cambia nulla perché le calorie ingerite sono troppe e il peso aumenta.
Per anni non ho mai dato un nome a questo comportamento. Le mie ricerche erano “bulimia ma senza vomitare”, risultati 0. Volevo capire cosa fosse, volevo sapere cosa fare ma niente.
Ogni volta che ne parlo le mie amiche mi rispondono con “devi sforzarti”. Mia nonna mi dice “mangia meno dolci” come se la mia non fosse una dipendenza, come se non fosse un problema reale ma un capriccio.
A lungo ho sentito parlare di anoressia, bulimia o obesità ma nessuno che mai parlasse del Binge Eating Disorder.
Ho letto anche il libro “Donne che mangiano troppo”, pensando di trovare una soluzione, sembra però che gli psicologi siano più “affezionati” ai disturbi alimentari più noti.”
Questa è la testimonianza che abbiamo ricevuto per il nostro post di ieri riguardante il Binge Eating, un disturbo da alimentazione incontrollata – ossia abbuffate – (clicca qua).
Nonostante in questi giorni l’attenzione sia tutta, giustamente, sul Coronavirus,è altrettanto giusto parlare di questi terribili disturbi che colpiscono più di 3.000.000 di persone in Italia e mietono più di 3000 vittime ogni anno. E, purtroppo, ci sono moltissime persone che ne soffrono, senza nemmeno rendersene conto e che soprattutto non chiedono aiuto.
Oggi è la Giornata Nazionale Fiocchetto Lilla, contro i disturbi alimentari.
Da giovedì, ogni giorno abbiamo pubblicato un post su questo argomento per fare arrivare sostegno a chi ne soffre, ma soprattutto per dare a loro, e ai loro familiari, le informazioni necessarie per affrontare questo problema (link nei commenti).
Purtroppo, i nostri post non sono stati considerati molto, presumo a causa del Coronavirus, ma siamo felici di sapere che almeno siamo riuscite ad aiutare una persona. Anche una sola persona, è valsa tutto il nostro sforzo.
Ecco perché la condivisione di questi post è necessaria, per sensibilizzare su questi disturbi che distruggono la vita a milioni di persone, ma di cui troppo poco si parla, quasi fosse un tabù, una vergogna o, peggio, non un problema reale, ma qualche semplice vizietto come essere troppo golosi o, al contrario, con poco appetito.
Conoscere è il primo passo per guarire.
Unite si può!
“TANTO DOMANI NON MANGIO: Mi abbuffavo poi ho smesso”
di Angela Papi. Potete trovarlo >> qua.
“BED LIONS: Come guarire dal Binge Eating Disorder”
di Melania Romanelli. Potete trovarlo >> qua.
Inoltre potete leggere i nostri post dedicati a questo argomento:
Ciao, ho paura ha scrivere e a parlare del mio problema… Per 4 anni ho sofferto di anoressia nervosa. Ma ormai da 1 anno il problema il mio problema di controllo e restrizione si é trasformato nella malattia apposta… Il cibo mi ossessione è circa 3-4 volte a settimana mi abbuffo…. Non riesco a controllarmi e a smettere. Sto scrivendo dal letto e il senso di colpa che sto provando è immenso. Oggi sembrava che tutto stesse andando per il verso giusto, ho fatto i miei pasti, sono uscita con le amiche, sono rientrata… una volta a casa avevo voglio di patatine… ho voluto concedermi quella mangiata di patatine che però non mi è bastata. Nell’arco di un’ora sono riuscita a mangiarmi 200 grammi di patatine, non so quante gocciole e biscotti, mezza tavoletta di cioccolata, 6 cioccolatini, mezzo litro di succo, cucchiai di nutella, una fetta di torta con la crema… Ora sono nel letto e mi sento una palla. Vorrei solo riuscire a mangiare normale, a soddisfare le mie voglie, a godermi il cibo, senza perdere il controllo fino a stare male… mi faccio schifo e ho paura.
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Mi dispiace molto per la tua storia, hai sicuramente bisogno di aiuto. Se vuoi, contatta il nostro servizio di orientamento psicologico gratuito.
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